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Post spudoratamente ripreso dal blog di Enry, visto che in Italia c'è la pessima abitudine di pensare che gli artisti vivano d'aria e d'aMMore, e che di conseguenza qualsiasi cosa gli chiederete la faranno aggratis. Tanto è un lavoro che non costa alcuno sforzo, fa tutto il computer, no? [/sarcasmo]
Edit: In data 20 gennaio il pagamento dovuto a Enry risulta essere accreditato. Evidentemente mettere allo scoperto questo tipo di comportamenti paga.
Once again, this post is mostly in Italian as it is about a peculiarly Italian situation. Italian editors and publishing houses seem to think that comic artists live off air and love, and therefore they can be paid late, for a part of the accorded price, or not at all. Nice, huh? I suppose anywhere else such people would end up with nobody working for them, but not in Italy. Go figure...
Have you had any similar experience, with a non-private commissioner (publishing house and such) not paying? Please share your thoughts.

Edit: In data 20 gennaio il pagamento dovuto a Enry risulta essere accreditato. Evidentemente mettere allo scoperto questo tipo di comportamenti paga.
Beh, meglio tardi che mai.La maggior parte di voi già sapranno tutto quanto, eppure voglio ugualmente parlare di questa mia esperienza, perché magari può essere utile a qualcuno. Ho in mente soprattutto i giovani fumettisti, che sono molto esposti a questo genere di tranelli. Ne approfitterò per un discorso più generale sul valore del lavoro del fumettista. Dovrò per forza nominare delle altre persone coinvolte, spero che comprenderanno. :)Come sapete, a giugno e a settembre 2009 uscirono due numeri di Mangaka, la rivista della Coniglio Editore che voleva provare a pubblicare degli autori di "manga occidentale", soprattutto italiani. Una lodevole iniziativa, in realtà già perdente in partenza per una serie di fattori: disomogeneità del target a cui la pubblicazione era destinata, prezzo troppo alto, fumetti troppo brevi, troppe "rubriche" a cui i lettori non erano interessati, limitata distribuzione anche nelle edicole delle grandi città e, ultima ma non ultima, una lunga tradizione di fallimenti delle riviste-contenitore nel nostro paese. Dopo appena due numeri, l'uscita di Mangaka venne interrotta. Questo è il triste finale della nostra storia. Ma ora torniamo all'inizio.Per il lancio della rivista furono contattati diversi autori di "manga italiano", tra cui ad esempio Massimo dall'Oglio (sceneggiato da Andrea Iovinelli), Federica di Meo e me medesima. A me era stato assicurato un compenso di 50 euro a tavola. Non sono al corrente del compenso che era stato promesso agli altri, ma so per certo che alla fine non ricevettero niente, esattamente come me. Dopo tanti mesi e numerose mail senza risposta o quasi, posso affermare per certo che la Coniglio Editore con noi ha chiuso così e non ha alcuna intenzione di pagare per il lavoro svolto, né ora né mai. Per assicurarmene, ho recentemente (si fa per dire) mandato una ennesima mail direttamente a Francesco Coniglio; mail che, come previsto, non è stata seguita da alcuna risposta.Il problema, cari aspiranti (ma anche affermati, purtroppo) fumettisti, è che il nostro è considerato un non-lavoro. Il fatto che gli editori ci campino, sulle tavole che noi disegnamo, non ha alcuna importanza. Perché se perdono un disegnatore, ne avranno subito un intero esercito pronto anche a lavorare gratis, all'occasione. La stampa si deve pagare. La distribuzione si deve pagare. Pagare l'autore, invece, è un optional.Ebbene, no. Non è un optional. Chi disegna tavole ci perde ore, giorni, settimane della sua vita e questo suo tempo e questa sua capacità devono essere ripagati adeguatamente. Le chiacchiere sulla crisi e sulle difficoltà economiche delle case editrici non possono, non devono attaccare. Qualunque azienda che non possa pagare i propri dipendenti è destinata a fallire, non a tirare avanti senza pagare coloro che vi lavorano. E le case editrici, che piaccia o meno, sono aziende.Per me è scontato che non si lavora mai gratuitamente (altrimenti non è lavoro, è schiavitù - oppure un favore, quando avvenga tra amici); ma nel caso in cui qualcuno assicurasse un pagamento che poi non arriva, propongo di parlarne sempre, apertamente, pubblicamente, come sto cercando di fare io. E' solo con la chiarezza che si combattono questi sistemi torbidi.Mi rivolgo ai giovani fumettisti (soprattutto quelli in stile manga: sono ancora più in difficoltà, se possibile), perché quando sento ciance sui grandi sogni da realizzare anche a costo di lavorare gratis o di adattarsi a tutto, mi si attorcigliano le budella. Chiarisco subito: la pensavo - quasi - come voi. Ma non è la forma mentis giusta, ve lo assicuro. Chi non paga, su queste cose ci marcia. E quando capiterà a voi, non ci sarà sogno che tenga: vi sentirete umiliati, calpestati e offesi. Se davvero il vostro sogno è così grande e impossibile da scalfire, autopubblicatevi (anche in gruppo, per limitare le spese), oppure aspettate l'occasione giusta, magari all'estero. Imparate bene l'inglese, se è possibile anche il francese. Non calate le braghe per nessuno. Se il vostro lavoro ha davvero un valore, troverà la sua strada e verrà ricompensato nel modo giusto. E come già dissi una volta (scatenando un flame spaventoso), impegnatevi quanto più possibile per tenervi aperto un sentiero alternativo, una via di fuga: se infatti non vi riuscirà di "sfondare" nel fumetto e non avrete niente altro in mano, vi ritroverete con un pugno di mosche. Non sarà divertente, no.Larga la foglia, stretta la via, dite la vostra ché io ho detto la mia! :D
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Agli aspiranti fumettisti: sulla Coniglio editore :-)
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Ce la farò a terminare di colorare queste tavole di Manuela?
Will I ever be able to finish coloring these pages by Manuela?

Ce la faranno i nostri eroi?
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Dopo un'ardua lotta ce l'ho fatta. Grazie, Gesù.
After a long and strenuous fight with Windows 7 and the Adobe installer, I've got Photoshop back on my laptop. Thank you, Jesus.

Ho di nuovo Photoshop sul portatile
Ho sognato che Rumiko Takahashi mi insegnava a fare gli aeroplanini con la carta da manga.
È un segno che avrò un grande maestro o che è meglio se mi do all'ippica?
I dreamt that Rumiko Takahashi taught me to make paper planes with manga paper. It is the prediction that I will have a great master or that I'd better go fishing rather than draw?

È un segno che avrò un grande maestro o che è meglio se mi do all'ippica?
I dreamt that Rumiko Takahashi taught me to make paper planes with manga paper. It is the prediction that I will have a great master or that I'd better go fishing rather than draw?

Sogni bizzarri

Ecco, non è che non l'avessi detto già prima, ma adesso è ufficiale e affermarlo chiaramente significa anche fare il primo passo per cercare una soluzione.
Ho sempre disegnato. Sono sempre stata discretamente dotata. Però c'era sempre qualcosa di più importante a cui pensare prima.
Quando sei come me, il disegno ti tormenta. Non importa cosa succede che ti scombussola e ti fa mettere giù la matita per qualche tempo: appena stai bene, lui si ripresenta e chiede attenzione.
Arriva il giorno che ti guardi intorno e ti accorgi che il disegno come hobby non ti basta più. E che nel frattempo, tutti quelli che avevano le idee più chiare di te si sono dati da fare e hanno superato quel livello da un pezzo.
Adesso non sono un traduttore, come volevo diventare all'università. La mia laurea da sola non me l'ha garantito e per l'ultimo passo - studiare la lingua nel suo paese di origine - mancano i soldi, ma anche una motivazione che mi è scappata e chissà quando tornerà (forse proprio per colpa dei soldi).
E non sono un artista. C'è chi è in grado, da autodidatta quasi completo, di raggiungere un livello professionale o semiprofessionale con i propri disegni al punto da arrivare alla pubblicazione regolare da parte di un editore serio. Io però non sono così. Ho bisogno che mi venga insegnato, di venire costantemente seguita e motivata, che mi si dica almeno da dove partire e con che ordine procedere. Le lezioni di nudo dal vero mi hanno aiutata molto, ma era prevedibile che non sarebbero più bastate.
Trovarmi a invidiare disegnatori che hanno dieci anni meno di me non è precisamente incoraggiante e spesso mi chiedo se valga davvero la pena di tormentarmi in questo modo.
Frequentare una scuola non è facile dal momento che non conosco bene la lingua del Paese in cui vivo e mi è già successo di ricevere risposte negative per questo solo motivo. Ma se tornassi in Italia e non trovassi lavoro - o lo trovassi precario e malpagato come tante, troppe persone di mia conoscenza - con che soldi me la pagherei?
Insomma, crisi crisi crisi... niente di quello che disegno in questo periodo mi piace e la voglia cala a picco. Mi sento demotivata e inadeguata. Help...
I have said this before, but now it's official and admitting it will hopefully be the first step to finding a solution.
I've always been drawing. I've always been quite gifted. But there always was something "more important" to take care of at that moment.
When you are like me, drawing sort of torments you constantly. It may happen that you feel shaken for a while and momentarily stop, but then as soon as you feel better drawing is there again, pulling at you.
The day comes that you look around you, and realize that drawing as a hobby is no longer enough for you. And when you do, you see that in the meanwhile all those who had clearer ideas than you had have been working hard, and are long past that level.
Now, I'm not a translator as I wanted to be while I was studying at the University. My degree alone couldn't make me become one, and the last step needed - studying the language in its country of origin and passing a proficiency test - requires money that I don't have, and a motivation that has fled, possibly because of the knowledge of not having enough money.
And I'm not an artist. There are self-taught people who can, with their forces alone, reach a professional level such that they are published regularly by a serious publisher. I am not like that. I need to be taught, to be constantly followed and motivated, to be told at least where to start from and in which order to go. Nude drawing lessons helped me a great deal, but it was obvious they would no longer suffice.
Envying artists that are professionals at ten years younger than I am is not precisely encouraging to me. I often wonder whether it's really worth it to torment myself like this.
Going to a school is an option, but it's a difficult one. I don't know this country's language, and I've been refused by several people already for this sole reason. But if I went back to Italy to find only a precarious, badly-payed job, like too many people I know, what would I pay the school with?
So I'm in a big crisis. Nothing I draw lately looks good to me, and so the will to draw flees. I feel demotivated and inadequate. Help...

Dal blog di Peter Breese:
The coveted Breese Award is given to six inspirational individuals; since most blog awards cater to odd numbers, this particular award was designed for the more even keeled folk. These six should be a collection of bloggers that have helped you, either directly or indirectly, to stay creative.
Ora dovrei scegliere sei persone che mi hanno aiutata a rimanere creativa e dare il premio a loro. Ma ce ne sono molte di più, basta visitare i link... :-)
Speaking of different things, I have received, and I gladly accept, an award from Brian Lue Sang.
From Peter Breese's blog:
The coveted Breese Award is given to six inspirational individuals; since most blog awards cater to odd numbers, this particular award was designed for the more even keeled folk. These six should be a collection of bloggers that have helped you, either directly or indirectly, to stay creative.
Now I should choose six people who helped me stay creative, and award them. But there are more than that. Check out my links and you will find many examples...

Mi sento in crisi
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Un pomeriggio di scazzo totale e una manciata di Copic, che devo ancora imparare a usare bene. La tipa a destra fuckeggia perché è disegnata proprio male.
An afternoon in a sour mood and a handful of Copics, which I'm still learning to use well. The girl on the right swears because she's really badly drawn.

Scazzantibus
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Finalmente, dopo anni, sono riuscita a catturare una sua immagine.
Non è stato facile.
La maledetta mi sfuggiva sempre. Sono quindici anni che io l'inseguo, e lei continua a scapparmi. Non solo: non contenta, si gira verso di me e mi spernacchia!
Ah, ma finalmente l'ho catturata in un'immagine questa belva rara e bizzarra.
...
Signori, vi presento la PUCCIOSITÀ!!!!
I finally was able to capture one most rare creature.
One that has eluded me for almost fifteen years now.
I kept on going after her, and not only she always escaped, she also stuck out her tongue at me.
Ah, but now I have her.
Let me introduce to you,
CUTENESS!!!!

Non è stato facile.
La maledetta mi sfuggiva sempre. Sono quindici anni che io l'inseguo, e lei continua a scapparmi. Non solo: non contenta, si gira verso di me e mi spernacchia!
Ah, ma finalmente l'ho catturata in un'immagine questa belva rara e bizzarra.
...
Signori, vi presento la PUCCIOSITÀ!!!!
I finally was able to capture one most rare creature.
One that has eluded me for almost fifteen years now.
I kept on going after her, and not only she always escaped, she also stuck out her tongue at me.
Ah, but now I have her.
Let me introduce to you,
CUTENESS!!!!


Animale raro
Ma perchè, ma soprattutto PERCHÈÈÈÈÈÈÈÈÈÈÈÈÈÈÈÈÈÈÈÈ, quando uno si presenta in una copisteria nell'anno duemilaeotto, duemilaeotto dico, e li paga dei soldi per fare il loro lavoro, loro non sono capaci, messi davanti a un foglio di carta, di trasporne digitalmente il contenuto in modo non dico neanche che sia bello da stampare, no! ma almeno che si veda?!?!?!
Ma soprattutto è mai possibile che questa gente abbia ancora sui loro computer Photoshop 6, dico SEI, un programma che io non uso da CINQUE ANNI??!?!? Basta, voglio lo scanner A3. Non voglio più dovermi mettere nelle mani di questa gente.

Ma soprattutto è mai possibile che questa gente abbia ancora sui loro computer Photoshop 6, dico SEI, un programma che io non uso da CINQUE ANNI??!?!? Basta, voglio lo scanner A3. Non voglio più dovermi mettere nelle mani di questa gente.

A volte mi viene da piangere...